PAUL NIZAN, UNO DEI NOSTRI!

PAUL NIZAN, UNO DEI NOSTRI!

“Quei momenti d’inquietudine, quelle velleità di cambiamento e di compiutezza, non avevano che la durata d’un lampo, e cadevano in tutte le trappole della saggezza d’ogni giorno. Quando il suocero vedeva Antoine assorto, inquieto, gli diceva:
“Ma non stia lì a tormentarsi. Lei prende le cose infinitamente troppo a cuore… Si deve esser più filosofi nella vita…”.
Essere filosofi: voleva dire accettare tutto, accettare i giorni come venivano, cadere nelle fosse più profonde. Antoine vive in un mondo in cui la parola filosofia significava pigrizia e viltà.”

Per la prima volta ci permettiamo di consigliarvi di leggere un romanzo, ne vale la pena.

Il titolo è “ANTOINE BLOYÉ. La borghesia, i suoi miti, i suoi fantasmi” di Paul Nizan
Paul Nizan (1905-1940), nasce a Tours, il padre e il nonno furono ferrovieri. Frequenta l’Ecole Normale Supérieure, assieme a Jean-Paul Sartre con cui condivide la stanza di studente. Insegnò filosofia a Bourg.

Morì a Dunkerque il 23 maggio 1940, in guerra, a 35 anni.

2 Comments

  1. Luigi Di Palma ci ha scritto il 16 gennaio 2021:

    Da giovane, quando divoravo di tutto, ho letto anche questo romanzo di “realismo socialista” di Nizan. All’epoca mi sembrò un bel libro, ma avevo gli occhi foderati di ideologia. Non so oggi come lo giudicherei, perché me lo ricordo poco. Certamente allora ero attratto dalla figura dell’autore, amico di Sartre, comunista etero dosso, che venne considerato un “traditore” egli stesso, agente segreto della polizia ed espulso da Thorez ( se non sbaglio) dal PCF, per indegnità. Poi in seguito, sempre difeso da Sartre, venne riabilitato dopo la ” destalinizzazione” kruscioviana.

    Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht
  2. Carissimo Segretario, luce e piolo infrangibile nella lontana Puglia, Antoine Bloyé del vecchio Nizan non lo avevamo mai letto. Ci ha colpito per la sua rinnovata attualità, una critica radicale ma mai estremista della vita quotidiana familiare. Lo abbiamo letto con grande soddisfazione e ci ha fatto sentire meno soli.
    12 abbracci fortissimi da tutti noi per tutti voi

    Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht

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