UN NOSTRO GIUDIZIO SULLA QUESTIONE COVID

UN NOSTRO GIUDIZIO SULLA QUESTIONE COVID

La sindemia è una cosa seria e va combattuta collettivamente, con la massima responsabilità e intervento del sistema sanitario nazionale pubblico – conquistato con dure lotte dei lavoratori e dei cittadini – e una seria disciplina del singolo che si fa responsabile di scelte utili e necessarie anche a tutti gli altri, e cioè alla collettività.
Chi se ne fotte di tutti quanti gli altri e pensa solo a se stesso e alla difesa della propria libertà individualistica troverà la nostra ferma critica, se ne necessario fino alla polemica.

Ci battiamo per una campagna di vaccinazione pubblica con queste condizioni irrinunciabili:

– Siamo contrari al fatto che il sistema sanitario nazionale pubblico chieda ai suoi assistiti, i cittadini aventi diritto, l’assunzione personale e privata della responsabilità di qualsiasi conseguenza negativa possa avere il vaccino.
Riteniamo che i cittadini debbano avere il diritto di citare per danni le case farmaceutiche, sostenuti dalle leggi dei governi dello Stato di cui sono cittadini, che devono anteporre l’interesse pubblico dei cittadini a qualsiasi altro interesse privato di grandi o piccole corporation, capitalisti detto in italiano.

– Battiamoci per la gratuità dei tamponi Covid per i salariati, disoccupati e per gli strati sociali a basso reddito.
Draghi dice di no perché non ci sono soldi, con tutte le corporation miliardarie che abbiamo da tassare?

– Quando il possesso privato dei brevetti danneggia gravemente gli interessi generali, e cioè gli interessi dei popoli, esso va perseguito e regolato fino all’esproprio.
I Paesi poveri del mondo sono ancora sordidamente esclusi in larga parte dalla possibilità di vaccinarsi. Un’ infamia.

– Difendiamo, sviluppiamo e miglioriamo la sanità pubblica efficiente e di qualità per tutti i cittadini a cominciare dai nullatenenti e dai poco abbienti.

Date queste premesse dichiariamo la nostra contrarietà al Green pass e il nostro favore e il nostro appoggio a una campagna di vaccinazione pubblica per chiunque non abbia controindicazioni chiare.

Da un nostro intervento dell’ 11 settembre scorso.

One Comment

  1. Visto le premesse, tutte sottoscrivere, sostenere e propagandare, poi siccome nella realtà il governo per non assumersi l’onere conseguente alla vaccinazione obbligatoria, inventa il green passo per “indurre” i restii alla vaccinazione togliendo il diritto di mischiarsi ai vaccinati e di essere agente ipotetico positivo, la libertà appunto evocata e rivendicata, ne strizzare l’occhio.
    Non capisco.
    O anche voi pensate che il pass come divieto di esportazione del virus, come da decenni avviene negli aeroporti quando si va nei paesi a rischio, sia una lesione della libertà nella pandemia?
    C’è conflitto tra libertà individuale e libertà collettiva.
    Per non parlare poi della coincidenza tra no vax e no pass
    È sorprendente questa costante determinazione che da mesi attraversa le piazze che non abbiamo visto quando ben altri diritti collettivi venivano attaccati o sulla distribuzione della ricchezza es:
    Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito nazionale netto; nel 1972 era il 62,9%. “La quota dei redditi da lavoro dipendente è regredita, ora è circa la stessa del ’51. dell’Italia prima del boom. Il che vuol dire, esagerando in furia del dettaglio, non troppo distante da quel 46,6% che era la povera quota del 1881.”
    Cose che voi conoscete bene e da tempo è motivo di vostra battaglia politica..

    Montemurro

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