CORTEO CONTRO LA GUERRA, PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE

CORTEO CONTRO LA GUERRA,
PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE

Sabato 27 maggio, ore 15 Piazza Dante (Trento)

Siamo ormai sul piano inclinato in fondo al quale c’è la Terza Guerra Mondiale: un macello per i popoli e grassi profitti per i miliardari.
Mentre ancora infuriano i combattimenti in Ucraina tra l’esercito russo e un fronte bellico sostenuto da 31 paesi NATO, si prepara lo scontro diretto tra USA e Cina.

Le esercitazioni militari nel mondo si fanno sempre più imponenti. I piani di riarmo crescono a scapito di salari, pensioni, sanità, istruzione, diritto alla casa, trasporti puliti, ambiente.

Quando noi lavoratori, disoccupati, precari, pensionati e studenti poveri italiani insorgeremo a fianco dei lavoratori francesi e di tutto il mondo contro queste scelte e contro i nemici comuni, i milionari, degni eredi dell’avidità spietata dell’aristocrazia di sangue?

Sono i nemici comuni responsabili di una guerra tra imperi di milionari che rischia di coinvolgere con le sue tragiche conseguenze tutti i popoli europei.

Sono i nemici comuni responsabili dell’ingiustizia sociale di un mondo in cui 26 individui possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, di un Italia in cui lo 0,1% di milionari possiede la ricchezza di 36 milioni di sfruttati.

Sono i nemici comuni responsabili di un mondo in cui 2 terzi dei gas serra sono prodotti dal 10% dei più ricchi, con annessa distruzione delle condizioni di vita dell’uomo sulla terra. Sono i nemici comuni responsabili delle grandi opere devastanti e inutili come il TAV in Trentino.

SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO QUESTE SCELTE .

UNITI CONTRO L’INGIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE, CONTRO LE GUERRE DEI MILIONARI!

CONTRO OGNI INVIO DI ARMI, PER IMPORRE IL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA.

PER L’AFFRATELLAMENTO E LA MOBILITAZIONE DEI POPOLI DI TUTTE LE NAZIONI

PIÙ NUMEROSI SIAMO MEGLIO È

One Comment

  1. Personale contributo per la manifestazione: La guerra e le guerre non sono delle realtà esterne ma sono costitutive del rapporto di capitale. Le guerre sono state sempre il mezzo per accumulare ricchezze a danno dei paesi sconfitti e per fare profitto con la ricostruzione ma anche a danno dei paesi vincitori, delle loro classi più povere che pagano la guerra con le loro condizioni di vita materiali. Il passaggio del capitalismo al capitalismo estrattivista digitale e tecnocratico (gas, litio cobalto sono il nuovo oro) fa crescere un neocolonialismo che provoca una neo-schiavitù nei paesi dove si trovano queste risorse e dove i paesi dominanti dislocano appositamente le loro missioni militari che sono missioni militari neocoloniali. Il 98% delle missioni coincide con le aree estrattive di petrolio, gas e dove il ruolo di Eni è trainante.
    Questo capitalismo sempre più basato sulla guerra, rapina sia le classi più povere dell’occidente ma anche il sud e il non-occidente del mondo: si chiama colonialismo interno ed esterno e lo sviluppo diseguale è elemento centrale e strutturale dell’espansione del capitalismo.
    Ma le guerre e il colonialismo sono anche interni! Vorrei ampliare il concetto di guerra, perché tanto il nemico è sempre lo stesso.
    Non c’è capitale senza oppressione di classe, di razza e di sesso, e senza Stato che abbia la forza e i mezzi per condurre questa oppressione, queste guerre interne che sono materiali e culturali:
    – Sanzionare i salvataggi in mare, definire gli immigrati “carico residuale”, legalizzare l’omissione di soccorso è guerra contro gli immigrati!
    – l’inflazione e il carovita è guerra contro le condizioni di vita materiali delle persone e dei lavoratori salariati. I contratti di lavoro sono scaduti, il salario reale è al minimo storico, in un mercato, e sottolineo mercato, del lavoro cha ha elevato a regola naturalizzata lo sfruttamento avido e cinico dell’uomo. Non è guerra questa? Negare un reddito ai disoccupati, ai precari, a chi pur lavorando non arriva a fine mese è guerra. Il caro affitti, affinchè i proprietari possano trarre il massimo dei profitti, è guerra interna contro gli studenti! E’ la guerra economica che è in corso da anni!
    – mentre aumentano le spese militari diminuiscono i fondi per la sanità e la scuola pubblica, per la non autosufficienza dei disabili , per l’assistenza ai poveri.
    In poche parole: le ingiustizie sociali sono guerra! E non venite a contarcela e non ci parlate di democrazia: 26 miliardari posseggono oggi la ricchezza di 3,8 miliardi di persone. E la chiamate democrazia? Non può esistere né democrazia né pace senza giustizia sociale!
    – E’ guerra quello che è successo in Emilia! E’ la guerra al clima e al territorio, sempre più sfruttato, cementificato, i fiumi rinchiusi in argini impossibili, “L’Emilia-Romagna è una delle regioni in Italia in cui sono più alti i valori di consumo di suolo anche nei territori a livello alto di pericolosità idraulica”. Si costruisce ancora a ridosso degli argini dei fiumi. L’impermeabilizzazione del suolo rende il territorio meno in grado di assorbire l’acqua” ed il suolo è impermeabilizzato dallo sfruttamento agricolo intensivo e da un processo di continuo schiacciamento del suolo da mezzi pesanti necessari a questo tipo di industria agricola. Anche questa è guerra! E’ il dominio dell’uomo sulla natura che nasce dal dominio dell’uomo sull’uomo. E non dimentichiamo che poco prima della destinazione di finanziamenti all’Emilia, è arrivato al Parlamento italiano la proposta del commissario per il Mercato unico, di adoperare i fondi del Pnrr per aumentare la produzione di munizioni da destinare all’Ucraina. La stessa proposta, consente di devolvere alla Difesa anche parte dei Fondi di coesione e del Fondo sociale. Questa è guerra ed è guerra violenta!
    – E’ guerra quello che è successo a Milano, la violenza verso una donna trans, è guerra contro i corpi e le sessualità eccedenti e dissidenti!
    Come diceva Foucault la guerra non è semplice continuazione della politica ma il potere è guerra, guerra continuata con altri mezzi all’interno di ogni Paese: basti vedere la conversione poliziesca del militare e la conversione militare del poliziesco, oggi diventata una tecno-polizia pervasiva, una polizia post-moderna che usa la tecnologia dell’intelligenza artificiale per realizzare un mondo di ipersorveglianza.
    La guerra è materiale e culturale! Il neoliberismo ha una precisa e micidiale configurazione culturale ed ideologica! Ed è una cultura della guerra!
    Basti pensare alla propaganda bellica portata avanti dal governo Meloni e dallo zelante militarista ministro della difesa Crosetto, dentro alle scuole.
    Basti pensare alla cultura del profilo alfa dominante: l’ultra-individualismo, l’accanimento per primeggiare a tutti i costi e contro tutto e tutti, la logica dell’indifferenza e dell’odio, della competizione, della concorrenza tra lavoratori sempre più poveri, tra gli studenti dell’università neoliberista. E’ darwinismo sociale, dove vince il più forte e di chi è rimasto indietro ce ne stracatafottiamo, è logica della giungla ammantata di meritocrazia dove chi vince non è chi merita, ipocriti!, ma chi è più spietato e cinico dentro alla logica della concorrenza.
    Come resistere? Unendosi in un fronte unito! Opponiamoci attivamente, continuiamo ad incontrarci e discutere collettivamente di questioni che riguardano tutti e la nostra stessa sopravvivenza. Il capitalismo ci vuole separati, isolati e frammentati! Resistiamo unendoci!
    Ultimo punto e chiudo:
    E’ stato detto che questo è un sistema che divora se stesso: una precisazione e un monito!
    La precisazione è che i ricchi si salveranno anche in condizioni disperate, perché la disuguaglianza è elemento strutturale e non accidentale del capitalismo.
    Il monito è sul rischio di pensare che il capitalismo divori se stesso: il capitalismo non morirà di morte naturale, siamo noi che dobbiamo resistere ed opporci!

    Tiziana Gatto

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