Aggiornamento sulla Palestina – Come gli USA fanno pressione su Israele

Il regalo Usa a Netanyahu in marcia su Rafah: 2mila bombe e 25 jet.

Questo dopo che gli USA non hanno messo il veto alla Risoluzione ONU sul cessate il fuoco. A Rafah ci sono quasi 2 milioni di palestinesi sfollati, bambini, donne, anziani, uomini, in condizioni di pre carestia, la quasi impossibilità di curarsi e le continue stragi di civili dovute ai bombardamenti israeliani.

Cinquecento bombe Mk82 da 230 chili e oltre 1.800 Mk84 da più di 900 chili: è il pacchetto di aiuti militari di cui, secondo il Washington Post, l’amministrazione Biden ha appena autorizzato l’invio a Israele.

Le Mk84 non sono bombe qualsiasi: sono quelle accusate di aver causato le peggiori stragi a Gaza. «Abbiamo continuato a sostenere il diritto di Israele a difendersi – ha commentato un funzionario anonimo della Casa bianca al quotidiano – Gli aiuti condizionati non sono mai stati la nostra politica».

La scorsa settimana il Dipartimento di Stato aveva autorizzato l’invio di 25 jet F35, per un valore totale di 2,5 miliardi di dollari. Nei giorni in cui si preparava ad astenersi, con una decisione storica, nella risoluzione ONU 2728 che ha chiesto il cessate il fuoco immediato nei giorni che restano di Ramadan (sempre meno, l’Eid cade il 10 aprile) e mentre insisteva con Tel Aviv per farsi dire come usa le armi statunitensi, Washington continuava a inviarne.

Consapevole che il premier israeliano non intende fare un passo indietro: Rafah, la città considerata dagli Usa una «linea rossa», vedrà presto l’arrivo delle truppe israeliane.

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