ALCUNE MODESTE PROPOSTE SU COME TROVARE I SOLDI PER SOSTENERE UNA GRANDE TRANSIZIONE ALLA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE

Secondo uno studio condotto dal Centro per il progresso americano solo il 4% dei 100 miliardi di dollari dei profitti complessivi realizzati dalle 5 più grandi compagnie petrolifere nel 2008 è stato destinato a “iniziative imprenditoriali nel campo delle energie alternative e rinnovabili”. (Non abbiamo notizie di miglioramenti della situazione, se qualcuno dispone di dati più attuali contate sul nostro dovere morale e civile di diffusione).

Queste compagnie continuano invece a riversare i loro profitti nelle tasche degli azionisti, negli scandalosi stipendi dei dirigenti (l’Amministratore delegato della Exxon, Rex Tillerson guadagna più di 100.000 di dollari al giorno, cioè 3 milioni di dollari al mese) e in nuove tecnologie progettate per estrarre combustibili fossili ancora più inquinanti e pericolosi.

Di seguito vi riportiamo una serie di contromisure, di evidente modestia rispetto al disastro, che sono state enunciate dall’ONU e da altre istituzioni, ma che sarebbero già qualcosa, ne sappiamo poco della loro messa in pratica.

• ‌Una “tassa sui miliardari” dell’1 %, secondo un’idea lanciata dalle Nazioni Unite, potrebbe portare alla raccolta di 46 miliardi di dollari l’anno.

• ‌Una tassa ridotta sulle transazioni finanziarie potrebbe fruttare quasi 650 miliardi di dollari l’anno a livello globale stando a una risoluzione del 2011 del Parlamento europeo

• ‌Tagliando del 25% il budget di ognuno degli eserciti che occupano i primi 10 posti nella classifica mondiale delle spese militari potremmo liberare altri 325 miliardi di dollari, stando ai dati del 2012 riportati dall’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma.

• ‌Nel 2010 le ricchezze finanziarie private finite clandestinamente nei paradisi fiscali del mondo ammontavano a una cifra compresa fra i 21 e i 32 trilioni di dollari. Se questo denaro venisse portato alla luce e i suoi rendimenti fossero tassati al 30%, si avrebbero almeno 190 miliardi di entrate fiscali in più ogni anno.

• ‌Un’imposta di 50 dollari per ogni tonnellata di CO2 emessa nei Paesi sviluppati porterebbe – stando alle stime – a un incasso annuale di 450 miliardi. Questo secondo un rapporto del 2011 curato- fra gli altri – dalla Banca mondiale, dal Fondo monetario internazionale e dall’OCSE

• ‌L’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili consentirebbe ai governi di risparmiare un totale di 775 miliardi di dollari l’anno.

Se queste misure venissero adottate insieme, porterebbero a incassare più di 2 trilioni di dollari l’anno.

Somma che sulla base di una continuità delle lotte dal basso potrebbe fungere da chiaro e pianificato sostegno di una grande transizione alla giustizia sociale e ambientale.

Meditiamoci gente, meditiamoci.

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