Intervento di Paolo Voltoni

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO VOLENTIERI:

L’ accusa di antisemitismo rivolta a chi critica la politica di Israele è il rifugio privilegiato e preferito degli stolti, dei corrotti e di coloro che in malafede utilizzano strumentalmente , in modo nauseante e ipocrita, la tragedia della Shoah per coprire le nefandezze di uno Stato etnocratico-coloniale protratte impunemente nel tempo e nello spazio. Nei TPO Israele ha imposto un regime di apartheid fin dal ’67. Espande le colonie ebraiche in aperta violazione della IV Convenzione di Ginevra. L’ espropriazione della terra palestinese continua indisturbata ed è condotta in maniera violenta. L’obiettivo evidente, invisibile solamente a coloro che sostengono Israele a prescindere, dentro e fuori il Paese, è la cancellazione della storia, della memoria, della cultura, del popolo palestinese. Si passa anche dal cambiamento della toponomastica! La Cisgiordania ormai è una gruviera, chi guarda la mappa e mantiene una propria umanità, non può non avere come minimo una stretta al cuore. Strade accessibili solo ai coloni, check-points ad ogni angolo, recinzioni, divieti, perquisizioni, pestaggi, uccisioni (dal 2008 al giugno 2023 sono 1434 i bambini vittime delle forze di occupazione israeliane!!!- fonte ONU), distruzioni di case, di ulivi, attacchi armati perfino a ragazzi/e mentre vanno a scuola, provocazioni verbali e fisiche continue, arresti e detenzioni senza formulazioni d’accusa, torture e ricatti, ecc ecc. Basta leggersi i rapporti Onu e/o molto altro materiale, oppure ascoltare i resoconti di coloro che operano nei Territori come volontari internazionali.

Israele non si difende! Israele aggredisce, Israele è l’occupante storico, chi semmai si difende è l’occupato, lo spossessato, il rifugiato. Il linguaggio orwelliano usato dai grandi mass-media e purtroppo interiorizzato da molti è violentemente insopportabile. La manipolazione del linguaggio e quella dei fatti vanno di pari passo e costituiscono la torsione continua della verità.

Dopo la pulizia etnica iniziata nel ’47-48 ( Nakba, catastrofe: 800000 palestinesi cacciati dalle loro case e terre), la Knesset israeliana, il parlamento cioè, approva le seguenti leggi: nel ’50 la legge del ritorno, la legge sulla proprietà e la legge dei presenti-assenti, queste ultime due concepite come strumenti legali con cui impossessarsi delle proprietà mobili e immobili(case, terre, conti bancari, perfino auto e mezzi di trasporto, negozi) dei palestinesi rifugiati all’ estero e sfollati all’ interno. La legge del ritorno invece garantisce a qualsiasi ebreo che decida di trasferirsi in Palestina (da qualsiasi parte del mondo), cittadinanza e casa. Il ritorno dei profughi palestinesi al contrario è vietato, la legge per la prevenzione dell’ infiltrazione (sic!) del ’54 sancisce la negazione legalizzata del diritto al loro ritorno. Sono leggi tutt’ora vigenti e costituiscono fondamentali cardini dello Stato ebraico. Ad ora , marzo 2024, sono 6 mesi di massacro quotidiano. Più di 30000 vittime, di cui 14000 bambini (un dato che rivela un’oscenità indicibile, una macchia etica incancellabile). Si chiama terrorismo su larga scala e terroristi coloro che lo perpetrano e perpetuano. Chi appoggia tutto questo, direttamente o indirettamente, attraverso l’aperto sostegno o l’ ignavia e l’indifferenza, è schierato dalla parte del Terrorismo di Stato, punto e basta, ed è privo di qualsiasi credibilità, politica, morale, etica che sia. PS: La tragedia della Shoah ci ha lasciato in eredità quel ‘mai più ‘ che è insieme imperativo politico-programmatico e imperativo etico. È un ‘mai più’ che vale per tutti, a protezione di ogni minoranza, di ogni popolo, senza eccezioni. Paolo Voltolini

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