UNA POLEMICA CONTRO UN ASTUTO SCAGNOZZO DELLA DEMOCRAZIA PER MILIONARI

Stiamo parlando dello storico e giornalista Ernesto Galli della Loggia e del suo articolo sul Corriere della Sera del 5 novembre 2023 dal titolo “La storia figlia delle guerre (che si vuole dimenticare)”

Vi proponiamo i passaggi principali dell’articolo contrappuntati dalle nostre critiche

Ernesto Galli della Loggia: “….oggi ben pochi si ricordano di un punto cruciale della nostra storia: cioè del rapporto stretto che questa storia ha fondato tra le armi e la democrazia, tra la guerra e la nascita stessa dei regimi democratici nel nostro continente.”

CONTROCULTURA: Lo storico qui afferma una tesi piuttosto banale. Le guerre si fanno sempre per affermare degli interessi e la visione che li sostiene. La guerra non può essere separata dalle ragioni e dagli interessi che la promuovono a mezzo inevitabile. La domanda è: perché si fa la guerra? Contro chi? Per quali interessi? Per affermare quale prospettiva? Il problema è storico, non è meramente ideologico. È interessante andare avanti nel ragionamento dello storico per capire come risponde.

Ernesto Galli della Loggia: Se nell’Europa attuale il regime democratico è la regola, il merito è difficile non riconoscerlo all’esito sia del terribile conflitto che imperversò dal 1939 al 1945 e sia di quella sorta di sua lunga prosecuzione non combattuta che fu la «guerra fredda». Fino a prova contraria è solo da un tale nodo di eventi dominato per intero dalla dimensione bellico-militare che è nata la democrazia europea che conosciamo da decenni.

A volte non c’è che la guerra capace di evitare un male ancora maggiore. A volte evitare la perdita della libertà, sottrarsi a una vita in schiavitù, alla prospettiva di veder sterminati il proprio popolo e la propria cultura, è possibile solo affrontando il pericolo di morire e il rischio di uccidere.

CONTROCULTURA: Lo storico, facendo questo paragone con la guerra al nazismo, si sta riferendo alla necessità delle guerre di liberazione anticoloniali come per esempio la guerra d’Algeria, o la resistenza in Vietnam? Si sta riferendo alla lotta armata di liberazione palestinese? A quanto pare no…. Si riferisce alla necessità dell’aggressione devastante dell’esercito dello Stato Israeliano alla Striscia di Gaza.

Ernesto Galli della Loggia: ….va affrontato il pericolo di uccidere anche civili innocenti, anche donne, vecchi e bambini, di uccidere per uccidere. Cioè di commettere quelli che attualmente almeno tre o quattro trattati e convenzioni internazionali definiscono crimini di guerra. Come quelli che, stando ai criteri odierni, indubbiamente commisero i vincitori della seconda guerra mondiale – gli Alleati – senza la cui vittoria, non ci sarebbe oggi la democrazia in Europa.

CONTROCULTURA: lo storico, per giustificare i devastanti bombardamenti odierni sulla Striscia di Gaza, pone un paragone miserabile nella sua evidenza menzognera: quello fra Hamas, i gruppi della lotta armata palestinese e lo Stato nazista, quindi di conseguenza fra gli Alleati (“senza la cui vittoria non ci sarebbe oggi la democrazia in Europa”) e lo Stato d’Israele. Paragone miserabile perché ci chiediamo e gli chiediamo noi?

Ecco qualche interrogativo:

  1. In questo paragone che posto ha l’Unione sovietica nella seconda guerra mondiale? E le lotte di resistenza armata al nazifascismo come quella italiana, francese ecc.? Ricordiamo che le forze armate naziste (paragonate ad Hamas) invasero l’Unione Sovietica (il vero Lebensraum – spazio vitale – del sogno coloniale nazista) e subirono sul fronte orientale l’80% di tutte le perdite naziste della guerra. Oltre 5,2 milioni di morti tra i militari, 42.700 carri armati, cacciacarri e cannoni ecc. Forse a questo punto lo storico potrebbe identificare lo Stato d’Israele con l’Unione Sovietica, non crediamo….
  2. Lo stato nazista, con le sue divisioni corazzate, la Luftwaffe, i sommergibili, il programma atomico, uno dei più grandi apparati industriali al mondo, i campi di sterminio, possono venire paragonati alla Striscia di Gaza prigione a cielo aperto, alla Cisgiordania sotto occupazione coloniale, alla Palestina senza stato, ai gruppi armati palestinesi?
  3. I civili dello stato nazista possono essere paragonati ai civili del popolo palestinese che subisce da 80 anni esproprio delle terre, occupazione militare, detenzioni amministrative, uccisioni, vessazioni nelle forniture d’acqua, milioni di rifugiati, disoccupazione, fame, mancanza di farmaci, embargo economico pur non essendo riconosciuti come Stato.
  4. Israele sarebbe un baluardo della democrazia? Anche il Sudafrica dell’apartheid era considerato una democrazia, ma solo per i bianchi. La “democrazia” in Israele è riservata agli ebrei e la metà della popolazione di Israele – gli arabo-israeliani – non la conosce, subisce una costante discriminazione.

Questo significa che l’idea di democrazia europea sostiene il razzismo, le disuguaglianze, uno stato d’eccezione che permette di tenere la gente in prigione senza processo o di entrare nelle case senza ragione, sostiene un feroce progetto coloniale come quello che attua lo Stato d’Israele in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

A questo proposito, tanto nuovo questo modello di “democrazia” occidentale non sembra: basta pensare allo sterminio dei pellerossa negli Stati Uniti, agli stermini perpetrati dagli stati europei in Africa, in Cina, in India, in Oceania, in Sud America.

Chiediamo allo storico Galli del Loggione, sono state altrettanto necessarie al trionfo della democrazia la guerra del Vietnam? La prima guerra del Golfo? (100.000 civili iracheni uccisi, mezzo milione di bambini iracheni morti in seguito alle sanzioni economiche USA. In un’intervista fu domandato a Madeleine Albright, segretario di Stato con l’Amministrazione Clinton: “Abbiamo saputo che sono morti mezzo milione di bambini, più di quanti ne uccise la bomba di Hiroshima. Valeva la pena far pagare un simile prezzo?”. Madeleine Albright rispose: “Credo che sia stata una scelta molto difficile, ma quanto al prezzo, pensiamo che ne valesse la pena) la guerra in Iraq? in Afghanistan? in Libia?

I risultati storici sono evidenti a tutti.

Lo storico arriva a giustificare l’uso di bombe al fosforo da parte dell’esercito dello stato d’Israele paragonandolo ai bombardamenti di Amburgo da parte degli Alleati durante la Seconda Guerra mondiale

Ernesto Galli della Loggia: Nell’«operazione Gomorra» su Amburgo, una sorta di vento di fuoco si riversò per le strade ad oltre centocinquanta chilometri all’ora, l’asfalto delle strade si liquefece, corpi orrendamente dilaniati si ridussero a un terzo della loro grandezza naturale. Non pochi dei sopravvissuti caddero in uno stato di demenza.

CONTROCULTURA: È molto interessante l’abilità di certi intellettuali a costruire e ricostruire antecedenti storici alle prospettive che intendono servire nell’attualità. Un altro esempio:

Ernesto Galli della Loggia: La prima Guerra mondiale, ad esempio, fu senz’altro un’«inutile strage» tuttavia essa fu all’origine della nascita di un buon numero di nuovi stati, dall’ Estonia alla Cecoslovacchia, dalla Polonia all’Ungheria. Stati nazionali e indipendenti: due caratteristiche decisive perché vi si potesse poi stabilire un regime democratico.

CONTROCULTURA: Evidentemente per il noto storico dell’imperialismo dominante il diritto a queste due caratteristiche lo hanno solo i popoli di pelle bianca, mentre i “barbari” palestinesi non hanno diritto ad uno stato nazionale indipendente altrimenti sarebbe giustificata per i palestinesi la lotta armata e l’uccisione “anche di civili innocenti, anche donne, vecchi e bambini, di uccidere per uccidere.” (stiamo citando Il Galli)

Ernesto Galli della Loggia: La vita dei popoli e delle nazioni, la politica, la storia, sono cose maledettamente serie e molto spesso tragiche: dove quasi mai il male può essere sconfitto dal bene, dove per affermare le proprie ragioni anche il bene è costretto a servirsi dei mezzi più discutibili. Cose maledettamente serie e tragiche che non sopportano né i facili moralismi declamati seduti alla scrivania del proprio studio, né gli slogan gratificanti gridati nei cortei. E forse, talvolta, neppure le pandette dei tribunali.

CONTROCULTURA: Il bene e il male vanno definiti con accuratezza. Arrivati a questo punto abbiamo capito che per il noto storico il bene non sta sicuramente nelle condizioni di vita dei popoli, men che meno per quelli non “bianchi”.

Un ultimo dato globale e trasversale a proposito di “demo” – “crazia”: nel mondo 26 miliardari posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone. Meditiamo gente, meditiamo.

P.S. Con le scrivanie non corriamo alcun pericolo, noi scriviamo da un tavolo di cucina, in cucina, dove quello per cui lottiamo, la giustizia sociale e ambientale, la solidarietà con gli sfruttati e gli oppressi, non hanno niente da rimproverarci.

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