PER UN MOVIMENTO POPOLARE CONTRO LE GUERRE IMPERIALISTE DEI MILIONARI

Questo il nostro contributo all’utilissima proposta del Collettivo autonomo dei lavoratori portuali di Genova per un’assemblea pubblica in preparazione di una giornata di mobilitazione nazionale a Genova contro la guerra. L’assemblea di terrà oggi alle 18.30 a Genova.

Cari compagni siamo impossibilitati ad essere presenti fisicamente all’assemblea di oggi ma siamo presenti con le nostre menti, i nostri cuori, le nostre scelte, contate su di noi.
Vi inviamo il nostro contributo con l’intenzione e con la speranza che possa essere utile. Nello scritto proponiamo la creazione di un’assemblea contro la guerra a Trento in maniera che si creino le condizioni per una rete per intanto nazionale e in prospettiva almeno europea.

Un abbraccio
Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht – Trento

PER UN MOVIMENTO POPOLARE CONTRO LE GUERRE IMPERIALISTE DEI MILIONARI

È in atto una pericolosissima tendenza all’estensione e all’intensificazione della guerra che consuma con tragica rapidità la capacità dei popoli di esprimere una vasta opposizione ad un tragico piano inclinato che scivola verso il già sperimentato macello dei popoli.
Avanza una tendenza alla guerra tra imperi di miliardari che tentano subdolamente di coinvolgere gli sfruttati con ipocriti patriottismi e un’astuta battaglia per nascondere la dittatura spietata delle grandi ricchezze spacciata per democrazia.
Le attuali democrazie sono totalmente formali, visto che ricchezze immense – estratte da miseri salari e misere condizioni di vita della maggioranza della popolazione – si concentrano nelle mani di pochissimi.
I dati sono noti: 26 miliardari che posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi ecc. (*Alcuni altri dati in fondo)

Intanto è in atto in Europa e in tutto il mondo una pericolosissima corsa agli armamenti.
L’intero comparto militare-industriale Nato fa affari d’oro. La guerra in Ucraina è diventata un pretesto perfetto per riarmare l’intera Europa, svuotare i vecchi arsenali che crei una domanda di nuovi armamenti.
Si tratta di un business miliardario per i grandi ricchi di qualsiasi colore sia la loro bandiera, guidati da una cinica avidità indifferente alle sofferenze e ai bisogni di chi sta in basso. (*Alcuni dati in fondo)
La sintesi: la corsa agli armamenti è un durissimo bombardamento alle condizioni di vita e di lavoro della maggioranza della popolazione che sta in basso e una degradazione cinica delle condizioni ambientali di vita sulla Terra che richiedono invece un’urgente rivoluzione nella maniera di produrre e riprodurre la società per evitare l’estinzione del genere umano. In questa descrizione non c’è un grammo di esagerazione.

La Russia nella sua attuale configurazione neoliberista e guerrafondaia non firmerà nessun trattato “ineguale” con l’Occidente, così come l’Occidente nella sua attuale configurazione neoliberista e guerrafondaia non lo firmerà con la Russia.

Contro lo scontro tra imperi dominati dai grandi ricchi, le masse lavoratrici di tutti i paesi europei devono mettere in atto una irriducibile opposizione radicale e priva di illusioni sulla ragionevolezza e sulla sensibilità di chi sta in alto nei confronti della tragedia e delle sofferenze dei popoli trascinati nella guerra. Fame, morte e distruzione che già il popolo ucraino sta vivendo, per difendere quale patria? Una patria asservita ai grandi ricchi di turno? O una patria dove i miliardari vengono duramente tassati al servizio della giustizia sociale, della solidarietà, di una vita degna, di scuole, ospedali, servizi pubblici degni? Spetta a noi un chiaro giudizio

Le rovine delle città bombardate nella Seconda guerra mondiale sono tragicamente modeste rispetto all’orrore e alle conseguenze di lunga durata che può realizzare una guerra atomica.
Il problema dell’Ucraina può essere risolto con la diplomazia, la quale presuppone un attivo e inflessibile presidio da parte di un movimento delle masse popolari contro la guerra, una trasformazione di visione culturale, di piena consapevolezza storica, che porti all’affratellamento tra chi sta in basso, tra gli sfruttati, e alla lotta contro i ricchi guerrafondai, contro gli sfruttatori, qualsiasi bandiera nazionale venga sventolata.

Giù le armi, su i salari!

In basso dobbiamo tutti quanti impegnarci a costruire gruppi, associandoci in tutte le forme che rendano possibile una lotta capace di dare voce al No alla guerra dei ricchi. Diventa sempre più urgente impegnarsi a fondo per la costruzione di un grande e consapevole movimento popolare contro la guerra, contro la trasformazione dell’Europa in un campo di battaglia.
Un primo nome che ci viene in mente rileggendo la storia sono i Comitati popolari contro la guerra.

Invitiamo tutti quanti a lavorare assieme alla preparazione di un’assemblea popolare a Trento capace di proporre e sviluppare un movimento popolare contro la guerra.
Chi pensa sia utile ce lo scriva, ci faccia sapere. Ci assoceremmo volentieri con chiunque ritenga utile organizzare un’assemblea a Trento in primavera.
Questa è una proposta che per essere realizzata necessita di tutti i contributi che possono migliorarla, chiarificarla, precisarla.

*ALCUNI DATI SULLE RICCHEZZE CONCENTRATE
• 26 miliardari posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone sulla Terra (dati 2019 in forte peggioramento)
• Chi oggi possiede il primato come individuo più ricco al mondo possiede una ricchezza stimata in oltre 220 miliardi di dollari. Lavorando 40 ore a settimana per 50 settimane all’anno per 50 anni si dovrebbe essere pagati oltre due milioni di dollari ogni ora per accumulare una tale fortuna.
• Negli ultimi due anni i super-ricchi hanno guadagnato 5mila miliardi di dollari mentre 163 milioni di persone cadevano in povertà.
• L’anno scorso in tutto il mondo sono stati acquistati 993 super-yacht privati (oltre 24 metri di lunghezza). Anche la vendita di isole private è cresciuta significativamente.

*ALCUNI DATI SULLA CORSA AGLI ARMAMENTI
• La Rheinmetall, da sola, ha registrato un +122%. Le azioni valgono ora 220,6 euro cadauno mentre a marzo 2020 valevano 53 euro. Alla produttrice tedesca dei famosi carrarmati Leopard interessa riprendere il giro di affari con una fornitura pluriennale per l’esercito.
• Infatti il governo tedesco ha stanziato l’anno scorso 100 miliardi per il riarmo.
• Le principali aziende NATO di armamenti, Airbus, Hensoldt, Krauss-Maffei Wegmann (KMG), Leonardo, Lockheed Martin, Rheinmetall, ThyssenKrupp hanno speso oltre 6 Milioni di dollari dal 2020 per portare gli europarlamentari dalla loro parte. Pare sia la punta dell’iceberg. Nessuna indagine. Lobbysmo legalizzato. (Sono presenti appositi uffici nelle istituzioni democratiche europee che ospitano legalmente le attività dei gruppi di pressione delle grandi corporation.
• Dietro la corsa al riarmo c’è Wall Street, i principali fondi di investimento partecipano alle aziende di armamenti facendo affari d’oro. L’Europa si inchina di nuovo agli USA.
• In Italia: Le azioni della Leonardo a gennaio svettano a Piazza Affari. L’Iveco si rafforza nel settore militare.
• La Confindustria italiana assieme al ministro del “Made in Italy” hanno fatto un recente viaggio in Ucraina. L’obiettivo era di assicurarsi un posto nel business della ricostruzione del Paese.
• Sono 26,5 i miliardi stimati per il prossimo anno che il Governo italiano spenderà in armamenti. L’obbiettivo è quello imposto dalla NATO di salire al 2% del Pil, si passerà dai 26 miliardi ai 38 miliardi annui (104 milioni al giorno).
• Il ministro della Difesa Crosetto chiede all’Europa l’esclusione delle spese in armamenti dal Patto di stabilità mentre ci vengono imposti tagli lacrime e sangue alla scuola, alla sanità, ai servizi pubblici per mantenere il rigore di bilancio. Mancano soldi per i salari, le pensioni, l’ambiente.

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