Il governo italiano stava per ospitare al Colosseo un duello di arti marziali fra Elon Musk e Mark Zuckerberg, due miliardari appartenenti a quei 26 miliardari che possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone sulla Terra.

Di chi stiamo parlando? Un esempio: “Propongo di sfidarci in una gara che prevede la misurazione del pene”. Questa una delle ultime affermazioni di Elon Musk. Un uomo di evidente intelligenza.

Questi miliardari, oltre che affamare mezzo mondo vogliono insultare con un’ostensione di una stupidità incontrovertibile la vita, le preoccupazioni, le difficoltà di milioni di lavoratrici e lavoratori, che lottano contro un futuro incerto e già pieno di insidie per chi sta in basso.

Al massimo li avremmo lasciato girare un Peplum film da mostrare a quelli che gradiscono questo genere di misere cretinerie.

Per un colpo di fortuna uno degli scemi miliardari ha rinunciato.

Rimane l’umiliante assenso del governo italiano, un insulto al popolo italiano.
Altro che difensori della dignità e dell’orgoglio della Nazione come si definiscono costoro.

La loro visione dell’Italia: una colonia luna park, bordello per ricchi e miliardari.

Già siamo caduti in un ripugnate uso della nostra storia e del nostro patrimonio culturale: dai banchetti di matrimonio alla Reggia di Caserta agli addii al celibato a Palazzo Pitti, dall’Uomo vitruviano di Leonardo prestato alla Francia per volontà di governi e presidenti, al Bacco di Caravaggio sbattuto a Vinitaly, da Ponte Vecchio affittato alla cena della Ferrari alla Villa della Regina a Torino data a una banca, alla zumba al Santa Maria della Scala a Siena.

Fino a Roma come teatro della cretineria ripugnante di due miliardari, questo ci sembra troppo. Insopportabile.

Dicono che i proventi dello spettacolo sarebbero andati a degli ospedali pediatrici italiani oltre che a dei veterani statunitensi.

La sanità italiana non ha bisogno di elemosine una tantum, ma di scelte dettate dalla giustizia sociale, praticata con leggi giuste.

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