Il Presidente di Israele, Isaac Herzog – riferendosi ai bombardamenti devastanti sulla Striscia di Gaza da parte dell’esercito Israeliano – ha dichiarato su Rai 1: “È uno scontro di civiltà, uno scontro di valori culturali con una civiltà barbara e satanica che ci vuole cacciare da qui. E se usciremo noi, la prossima sarà l’Europa.”
Uno dei capisaldi della cosiddetta “civiltà occidentale” sarebbe la difesa dei diritti umani.
A questo proposito riportiamo questo fatto che può aiutarci a chiarire la questione.
Craig Mokhiber, direttore dell’ufficio a New York dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si è dimesso qualche giorno fa dichiarando:
“L’attuale massacro su larga scala del popolo palestinese [l’ultima notizia arrivata è che l’esercito israeliano sta bombardando anche le ambulanze a Gaza N.d.r.], radicato in un’ideologia coloniale etno-nazionalista, in continuità con decenni di persecuzione ed epurazione sistematica, basata interamente sul loro status di arabi, non lascia spazio a dubbi o discussioni. In tutto il Paese regna l’Apartheid. È un caso di genocidio da manuale. Il progetto coloniale europeo, etno-nazionalista e colonizzatore in Palestina è entrato nella sua fase finale, verso la rapida distruzione degli ultimi resti della vita indigena palestinese in Palestina. Per di più, i governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e di gran parte dell’Europa sono totalmente complici dell’orribile aggressione.”
Solidarietà militante con il popolo palestinese e con i sindacati palestinesi che hanno chiamato i lavoratori di tutto il mondo a solidarizzare attivamente contro l’oppressione, la decimazione programmata del popolo palestinese!
I difensori della cosiddetta “civiltà occidentale” ci vogliono arruolati in una guerra fratricida tra popoli che mascherano da “scontro di civiltà” e che invece è al servizio di un progetto di annientamento equiparabile a quello che fecero i coloni statunitensi con i pellerossa americani.
Uno dei momenti storici fondanti per la cosiddetta civiltà occidentale è sicuramente la Rivoluzione francese. Il popolo insorse contro il proprio governo e impose fra le altre cose la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Opponiamo allora una lotta dei popoli contro i loro stessi governi guerrafondai per imporre una pace fra i popoli fondata sulla giustizia sociale e ambientale, sul rispetto reciproco, sul diritto all’autodeterminazione per il popolo palestinese e per tutti i popoli oppressi, sulla salvaguardia di tutti i bambini, palestinesi, israeliani e in qualsiasi di nazione siano nati.
Come dissero dei nostri antenati nel 1916, nel pieno del macello della Prima guerra mondiale: “il principale nemico dei popoli sono i loro stessi governi. Quando la grande maggioranza della popolazione lavoratrice arriva a convincersi che le guerre sono un fenomeno barbaro, profondamente immorale, reazionario e nemico del popolo, allora le guerre diventano impossibili.”
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