Facciamo nostro il racconto di Aya Ashour da Rafah nella Striscia di Gaza.

“Il mese di Ramadan non è considerato un mese ordinario per i musulmani in generale per i palestinesi in particolare. È il mese in cui pratichiamo le nostre tradizioni religiose e le celebriamo insieme. Preghiera, digiuno, riunioni di famiglia, celebrazioni, visite agli amici, luci e lanterne appese ovunque: la preparazione dei pasti più deliziosi e la permanenza in piedi fino all’alba, e ora non viviamo nessuno di questi rituali, ma vediamo le persone morire, di fame e violenza. Le famiglie sono state separate, sfollate altrove, e i morti non sono più coi loro cari.Per cosa digiuno una persona affamata? Sembra una domanda normale, ma in realtà per cosa digiunano le persone affamate a nord di Gaza City?

Il ministero della Sanità ha dichiarato che più di duemila medici e infermieri nel nord della Striscia iniziano il loro lavoro all’alba nel Ramadan senza suhoor e iftar, i pasti tradizionali, mentre il numero di bambini morti per fame e malnutrizione è salito a 25, e gli aerei hanno bombardato i civili nelle loro case all’ora del suhoor e dell’iftar, orribili massacri. Come trascorreremo il resto del mese?

Dopo che gli sfollati hanno sperato nelle notizie che parlavano di una tregua umanitaria che sarebbe durata fino a Eid al-Fitr, questa speranza è stata uccisa, e ci stato assicurato che al mondo non interessa se questa occupazione viola i diritti umani, compresi i diritti religiosi, o meno, dato che dall’inizio della guerra sono state distrutte 500 moschee e chiese a Gaza. Ora i civili passano la giornata a cercare cibo, a morire di fame a nord e a sud, o a perdere un familiare o una persona cara dopo essere stati privati di tutto ciò di cui vivevano prima.”

Sorelle e fratelli, siamo con voi e vogliamo essere con voi: questa è la nostra scelta.

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